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domenica 18 agosto 2024

Chi è Raffaella Milandri (Biografia e bibliografia)


Raffaella Milandri


Non è semplice descrivere Raffaella Milandri e le sue attività: è un personaggio poliedrico e improntato ad una schiettezza e a una chiarezza di intenti non comuni. Con i suoi oltre dieci libri pubblicati in tredici anni, i suoi viaggi in solitaria in ogni angolo di mondo, le sue foto che sembrano voler catturare l’anima dei soggetti, spesso membri di tribù indigene poco conosciute, e i suoi scritti in cui le sue parole dipingono popoli, è una donna che innesca naturalmente la curiosità di chi ha una ampia apertura mentale. Ha rischiato molte volte la vita, anche a causa delle sue inchieste per i diritti umani, e dice: “Viaggiare non vuol dire visitare luoghi, ma percepire l’animo dei popoli”.

Biografia

Scrittrice, giornalista, editore e fotografa, Raffaella Milandri, attivista per i diritti umani dei Popoli Indigeni, è studiosa dei Popoli Indigeni e in particolare dei Nativi Americani e laureata in Antropologia. È membro onorario della Four Winds Cherokee Tribe in Louisiana e membro adottivo della tribù Crow in Montana. Fondatrice del Gruppo Editoriale Mauna. Presidente della associazione Omnibus Omnes Onlus, patrocinata dalla UNRIC Italia (ONU Italia). Attualmente è una dei massimi esperti italiani sui Nativi Americani, storia e attualità. Si sta dedicando alla opera di recupero di opere di autori nativi americani, traducendo e curando diversi libri.

Cura una serie di video tematici su youtube, “Nativi Americani ieri e oggi”  (qui link alla playlist), una rubrica radiofonica su Radio Talpa, “Nativi Americani ieri e oggi”, dedicata anche alla musica nativa americana (qui link alla playlist )  e una rubrica giornalistica, “Nativi”, su L’Antidiplomatico (qui link alla lista di articoli), oltre ad aver curato articoli per Focus Storia, Far West Gazette e, in passato, per il Corriere della Sera.

Come viaggiatrice solitaria è stata accolta da tribù nei più remoti angoli di mondo. Ha dichiarato: “Sono molto fiera di essere membro adottivo della famiglia Black Eagle dei Crow, tribù di Nativi Americani del Montana. E altrettanto fiera del mio nome in lingua originale, Baa Kuuxsheesh, che ha segnato una nuova tappa della mia vita e che significa ‘Aiuta gli altri’. Vorrei ricordarlo e dirlo sempre ad alta voce. La fratellanza è sacra. Un grande onore anche la adozione presso il popolo indigeno dei San, Boscimani del Kalahari. Il mio nome per loro è Nxuwa, che deriva da un tubero che il popolo boscimane porta con sé nel deserto per combattere la sete, la fame e la stanchezza”. 

Raffaella Milandri si dedica alla scrittura, alla fotografia e ai reportage intesi come strumento di sensibilizzazione e divulgazione sul tema dei diritti umani e delle problematiche sociali, attraverso campagne di informazione, appelli, petizioni e conferenze. Varie le partecipazioni televisive e radiofoniche, numerosi gli articoli sui suoi viaggi, su quotidiani e riviste. Si impegna in campagne informative sul turismo responsabile nei Paesi in via di sviluppo. Tra le mete dei suoi viaggi, in solitaria e spesso in fuoristrada, ricordiamo la Papua Nuova Guinea, l’Alaska, il deserto del Kalahari, il Tibet, il Kimberly in Australia. Tra i Popoli Indigeni oggetto delle sue campagne per i diritti umani, i Nativi Americani, i Pigmei Bakà, i Boscimani, gli Adivasi dell’Orissa. Ha affermato: “Avverto una incredibile urgenza nel mio viaggiare e divulgare, per documentare le discriminazioni dei diritti umani. La globalizzazione avanza a passi rapidi, ma spesso non porta con sé il Progresso positivo, anzi accelera il processo di estinzione di popoli che da decine di migliaia di anni vivono nelle stesse terre, legati alle loro tradizioni e culture, uniche e irripetibili”.

Libri pubblicati  e tradotti (con link nel titolo alla scheda libro completa)

tutti disponibili sia in edizione cartacea sia ebook.

PUBBLICAZIONI

Liberi di non Comprare. Un invito alla Rivoluzione, seconda edizione 2019.

Gli Ultimi Guerrieri. Viaggio nelle Riserve Indiane, prima edizione 2019.

In Alaska. Il Paese degli Uomini Liberi, seconda edizione 2019.

In India. Cronache per Veri Viaggiatori, seconda edizione 2019.

Lessico Lakota. Storia, Spiritualità e Dizionario Italiano-Lakota, (con M. Blasini), prima edizione 2019.

La mia Tribù. Storie autentiche di Indiani d’America, seconda edizione 2020.

Lessico Cherokee. Storia, Spiritualità e Dizionario Italiano-Cherokee, (con M. Blasini), prima edizione 2021.

Nativi Americani. Guida alle Tribù e alle Riserve Indiane degli Stati Uniti, prima edizione 2021.

Io e i Pigmei. Cronache di una Donna nella Foresta, seconda edizione 2022.

Le scuole residenziali indiane. Le tombe senza nome e le scuse di Papa Francesco, prima edizione 2023.

TRADUZIONI, CON INTRODUZIONE E NOTE

Racconti di Nativi Americani: Old Indian Legends di Zitkala-Sa, traduzione e note, (con T. Totò),prima edizione 2021.

Racconti di Nativi Americani: Plenty Coups. Capo dei Crow di Frank B. Linderman, traduzione e note, prima edizione 2022.  

Racconti di Nativi Americani: Il mio popolo. I Sioux di Luther Standing Bear, traduzione e note, prima edizione 2022.   

Racconti di Nativi Americani: Infanzia indiana di Charles Eastman, traduzione e note, prima edizione 2023.   

Racconti di Nativi Americani: Eroi e grandi capi indiani di Charles Eastman, traduzione e note, prima edizione 2023.   

Racconti di Nativi Americani: La Terra dell’Aquila Maculata di Luther Standing Bear, prima edizione 2023.

Racconti di Nativi Americani. I cinque di mezzo. Ragazzi indiani a scuola di Francis La Flesche, traduzione e note, prima edizione 2024.

Gli Indiani d’America e la loro musica di Frances Densmore, traduzione e note, prima edizione 2024. 

venerdì 12 agosto 2016

Consigli per Donne in viaggio… e non solo di Raffaella Milandri ©


Articolo già pubblicato per www.ilmascalzone.it
Tempi duri per i viaggiatori e vacanzieri. Oggi è sempre più importante aggiornarsi prima di pianificare un viaggio o una vacanza: per decidere la mèta bisogna fare i conti con il portafogli, con la salute, con la sicurezza. Il primo passo, per capire quale fetta di mondo possiamo permetterci di desiderare, è informarsi sul sito www.viaggiaresicuri.it per controllare se ci sono controindicazioni sul piano della sicurezza-scontri, attentati, situazione politica instabile, sul piano della salute-epidemie, o malattie che richiedano vaccini, e sul piano meteorologico-rischio di alluvioni, frane, maltempo. Un aiuto in più lo può dare il sito www.economicsandpeace.org che riporta il Global Peace Index, la lista dei Paesi più sicuri dove svetta da alcuni anni al primo posto l’Islanda.
Dopo quest evalutazioni, possiamo dedicarci alla rosa delle mète candidate valutando il budget di spesa, la compagnia -amici, amati, gruppo organizzato, con cui partire, i mezzi con cui spostarsi, le temperature del luogo. Bisogna decidere il tipo di viaggio: fai da te, o tour operator; capitale europea, o viaggio itinerante. L’imprevisto è sempre dietro l’angolo, e quindi bisogna armarsi di una buona dose di pazienza e grinta per affrontare gli imprevisti, in ogni caso. Qualcuno di noi andrà alla ricerca di avventura, in Paesi poco sicuri o praticando sport estremi. Ma il mio consiglio è di non rischiare e di prevenire disastri con una bella valigia piena di buon senso. Vorrei spendere due parole in più per le viaggiatrici, da sole o in gruppi di sole donne. Le donne sono più soggette a rischi rispetto ai viaggiatori uomini, per una serie di motivi: culturali, religiosi, e anche perchè in ogni caso potenzialmente possono essere oggetto di attenzioni sessuali non gradite.
Molto spesso, specie in Paesi poco “moderni”, l’ atteggiamento e l’abbigliamento di una donna sola all’estero possono essere oggetto di misunderstanding, ovvero di equivoci, discriminazioni e fastidiose attenzioni. In India, ad esempio, uno sguardo, o un semplice contatto visivo, possono essere scambiati per “disponibilità”.
E’ importante, prima di recarsi in un Paese, studiarne la cultura: la prima regola per essere rispettate è rispettare le usanze del posto. Ecco alcuni consigli per donne sole, o in gruppo, in viaggio:
- non dire a chiunque in quale albergo vi trovate e quali sono i vostri programmi di viaggio;
- lasciare a parenti o amici una traccia del vostro percorso, meglio ancora lasciare un recapito telefonico fisso oltre al cellulare;
-meglio ancora registrarsi su www.dovesiamonelmondo.it , sito della Farnesina: in caso di emergenze nel Paese – attentati, terremoti etc, si è rintracciabili più facilmente;
- se qualcuno chiede se si è sole, dire sempre che ci sono amici nelle vicinanze;
- preferibilmente, dire che si è sposate e che un incombente marito sta per tornare. In alcuni Paesi una donna non sposata può essere vista come donna di facili costumi.
- chiedere informazioni alle Forze dell’ordine del posto e non a chicchessia;
- in caso di dubbio su dove/come spostarsi, sempre meglio riflettere e non fare scelte avventate;
- procurarsi un allarme antistupro, di quelli con la sirena, utile per attirare l’attenzionein varie situazioni. Se permesso dalla legge del Paese dove vi recate, uno spray al peperoncino in tasca è meglio di un’arma.
- non esagerare mai con l’alcool o con droghe che possono far perdere il controllo: essere lucide è fondamentale per sapersi districare in mille situazioni;
Soprattutto nei Paesi in via di sviluppo è fortemente consigliato non dare nell’occhio, non indossare abiti
appariscenti e attillati, non mostrare sfarzo o portafogli pieni di denaro. Anche fare shopping richiede una certa cautela: per acquisti economicamente “importanti” rivolgersi sempre a buoni negozi e mai lasciarsi attirare in trappole di “affaroni” dietro l’angolo.
Ogni viaggio va pianificato con cura, onde evitare che una piacevole vacanza o un viaggio sognato per tanto tempo si trasformino in una disavventura.
Controllare prima di partire:
-i documenti(passaporto, patente, visto laddove necessario);
-le risorse finanziarie: sempre meglio una scorta di contanti insieme a bancomat e carta di credito; ATTENZIONE, alcuni istituti bancari hanno bisogno che sblocchiate le carte incluso il bancomat prima di usarle all’estero, altrimenti si rischia di rimanere senza soldi;
- le vaccinazioni necessarie e consigliate  e le medicine da portare;
-le opportune assicurazioni di viaggio e sanitarie;
-  il clima che incontrerete onde portare il giusto abbigliamento.
Durante i miei viaggi in solitaria, in Australia come negli Stati Uniti, in India come Papua Nuova Guinea, mi sono trovata diverse volte in pericolo di vita, ma l’esperienza e le precauzioni -oltre che la fortuna- mi hanno salvato. Quindi raccomando a tutti, ma alle donne in particolare: la priorità è “tutti a casa sani e salvi”.

martedì 6 ottobre 2015

Non Dimentichiamo-Appello per il Nepal di Omnibus Omnes

 Uno struggente filmato con le immagini mai viste delle città nepalesi più colpite dal terremoto


Dopo appena pochi mesi, il terribile terremoto in Nepal del 25 aprile, il peggior terremoto degli ultimi 5 anni,  sembra già dimenticato. Ma non lo hanno dimenticato certo i Nepalesi. Che con il loro modo di essere, dignitoso e fiero, non implorano aiuto, pur avendone bisogno.
La Associazione Omnibus Omnes, italiana,  e la Associazione Mirmire Youth Society, nepalese,  chiedono di ricordare. Dopo un primo intervento con distribuzione di aiuti e soccorsi a 150 famiglie nel distretto di Kavre, a fine giugno 2015, qui documentato,  Missione in Nepal
la prossima fase del progetto di Omnibus e MYS è quella  di aiutare a ricostruire una scuola.
Una piccola scuola, a Unanchas Kilo in Nepal. Raffaella Milandri, la presidente della Omnibus, si è recata in  Nepal dove i ragazzi della Mirmire Youth Society la hanno accompagnata in visita ai bambini,  il cui unico desiderio è riavere la loro scuola.  Ecco il filmato con immagini del terremoto, e della scuola e dei bambini diUnanchas Kilo Non dimenticare il Nepal-Don't Forget Nepal


Omnibus e MYS stanno lavorando al progetto e ringraziano tutti coloro che aiuteranno a condividere e a divulgare questo appello e i filmati. Mancano pochi fondi per costruire la prima scuola,   il primo obiettivo. A fronte di supporti  significativi, si potrebbe ampliare la rosa delle scuole da ristrutturare, che sono molte e a costi limitati....
La linea diretta delle nostre due associazioni, Omnibus e MYS, garantisce una scarsissima incidenza di costi ausiliari.
Siamo a disposizione per inviare o proiettare i filmati integrali senza trademark o per informazioni a  info@omnibusomnes.org. Anche una piccola donazione può valere molto.



Omnibus Omnes Onlus
San Benedetto del Tronto (Italy)
IBAN IT 65M 02008 24404 000103706117
Cod. Fiscale 91042470442


Aspettiamo anche il Vs "mi piace" a questo link su facebook https://www.facebook.com/omnibusomnes
 

venerdì 7 agosto 2015

Appello per il 9 agosto, Giornata Onu dei Popoli Indigeni

Si celebra a San Benedetto del Tronto la Giornata Onu dei Popoli Indigeni.


Raffaella Milandri in visita ufficiale alla riserva Salish, in Montana


A lanciare l'appello è la nota attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, Raffaella Milandri, che da anni si batte con petizioni, conferenze e pubblicazioni a favore di questi popoli dimenticati che ogni giorno combattono silenziosamente per la loro sopravvivenza. La Milandri durante uno dei suoi viaggi tra le tribù dei più svariati angoli di mondo è diventata membro adottivo della tribù dei Crow, in Montana: una indiana d'America, una indigena anche lei. "Non vogliamo che questi popoli diventino un giorno solo protagonisti di favole per bambini: c'erano una volta i Pigmei, nella foresta, o gli aborigeni, in Australia....Ho documentato molte situazioni che sembrano già favole crudeli: interi popoli a rischio di estinzione per la brama di denaro di multinazionali e governi. Ho le testimonianze accorate di indigeni che chiedono aiuto per salvare le loro identità, culture, tradizioni, linguaggi che sono un Patrimonio dell'Umanità".
Proprio per sensibilizzare la opinione pubblica e i media in favore di questi popoli, Raffaella Milandri celebrerà il 9 agosto, Giornata dei Popoli Indigeni, , con il patrocinio dell'Onu e con la associazione Omnibus Omnes di cui è presidente: "I popoli indigeni sono in pericolo e rischiano di scomparire a causa dello sfruttamento delle risorse celate nelle loro terre ancestrali, . Senza alcuna morale e scrupolo, i loro diritti umani sono continuamente violati. Eppure i popoli indigeni sono la chiave del nostro futuro, l'ultimo scampolo del nostro passato di Uomini a contatto con la Natura, ambientalisti, ecologisti perfetti. E' più facile che un giorno noi ci ritroveremo a vivere come loro, a causa della nostra insensata corsa verso la distruzione della Natura, che non loro vivranno mai come noi. Noi non siamo più in grado di procurarci acqua e cibo, siamo schiavi delle nostre comodità: elettricità, riscaldamento, petrolio. Ormai, senza gps, non siamo in grado nemmeno di orientarci, nel nostro mondo "civile" ".
La celebrazione della Giornata Onu dei Popoli Indigeni si svolge a San Benedetto del Tronto, dove verrà letta la dichiarazione del Segretario Generale Onu Ban ki Moon sui Popoli Indigeni, insieme a dichiarazioni di Nativi Americani Lakota, Cheyenne e Crow.
Tra le dichiarazioni, anche quella del fratello adottivo Crow della Milandri, Cedric Black Eagle, ex Presidente della nazione Crow, nella cui famiglia figura come fratello adottivo ufficiale nientemeno che Barack Obama. Chiediamo alla Milandri se il Presidente Obama è quindi anche suo fratello. "Cedric va regolarmente alla Casa Bianca e ha rapporti con Obama; io invece non ho ancora avuto questa opportunità, per ora." La Giornata dei Popoli Indigeni, a cura della Omnibus Omnes, prosegue con una mostra dell'artista Tonino Pantanelli con quadri sui Nativi Americani, la proiezione di vignette e cortometraggi del cartoonist nativo americano Ricardo Catè e con un laboratorio creativo di "acchiappasogni", i tipici amuleti degli Indiani d'America. 
Una giornata importante, quindi, questo 9 agosto, per ricordare che i popoli indigeni sono 370 milioni di
di persone, che costituiscono il 15% della povertà del mondo e un terzo della popolazione mondiale rurale in estrema povertà.(dati tratti dal report 2014 di Victoria Tauli Corpuz, Delegato speciale sui Diritti dei Popoli Indigeni all'Onu)
 
Raffaella Milandri e il fratello adottivo Crow Cedric Black Eagle

venerdì 24 luglio 2015

Dopo il 25 aprile 2015: una piccola scuola made in Italy in Nepal





Raffaella Milandri in Nepal, dopo il terremoto

























Era inevitabile: viaggiando per il mondo fotografando, filmando, intervistando e scrivendo,  per documentare violazioni di diritti umani, era inevitabile che io fondassi una associazione umanitaria, insieme ad amici fidati. Al primo posto nel mio cuore rimane sempre il mio essere attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, popoli di un mondo "diverso" dove la diversità è maestra di vita e dove il mondo e i costumi occidentali traggono profondo insegnamento e innumerevoli spunti di riflessione. Ma poi è nata inevitabile la voglia di creare in modo stabile un modo per dare un aiuto concreto, qui in Italia ma anche all'estero. L'emergenza Nepal è arrivata come un fulmine, quando la associazione Omnibus Omnes Tutti per Tutti era appena aperta, stravolgendo piani e programmi: altrimenti che emergenza è?
Abbiamo subito organizzato una raccolta fondi, la "fase 1" per inviare aiuti e soccorsi a due associazioni nepalesi, la MYS e la Aawaaj. Utilizzando le mie immagini del Nepal prima del terremoto come strumento di divulgazione per la campagna umanitaria. Amo profondamente il Nepal, dove natura, monumenti e gente meravigliosi creano un Paese unico al mondo, che ho visitato più volte. Perchè viaggiare significa imparare ad amare il mondo, ma anche la gente nelle mille sfaccettature dell'essere umano, prezioso perchè diverso nelle miriade di colori, di religioni, di usanze, di linguaggi. Il successo della fase 1 mi ha concesso il grande privilegio di recarmi, a giugno, nel Nepal "dopo terremoto": un viaggio tragico ed esaltante al tempo stesso. La tragedia immane delle vittime, dei feriti, dei senzatetto. Ma anche la tragedia di un Paese ferito e sconvolto, e di tanti monumenti stupendi distrutti e perduti, forse per sempre.
Terremoto in Nepal-foto di Raffaella Milandri
E con la tragedia, la esaltazione di distribuire viveri e coperte nel distretto di Kavre, insieme ai ragazzi del Mys, a oltre 150 famiglie. La felicità di donare, grazie a chi ha contribuito e sta contribuendo alla nostra causa nepalese.Con i contributi raccolti dalla Omnibus nella fase 1, i ragazzi del Mys hanno acquistato coperte, riso, fagioli, biscotti e tanto altro.
Distribuzione di coperte e viveri nel distretto di Kavre
Durante la fase 1, è nata la idea della fase 2. Ho visitato la scuola di Okse, una piccola scuola elementare, due piccoli edifici, 6 classi, 45 bambini e 3 insegnanti.
Raffaella Milandri, sullo sfondo i ragazzi del Mys e alcuni bambini della scuola elementare di Okse

Bambini che hanno perso la casa, che recano il trauma del terremoto nei piccoli volti. Ma che vogliono tornare a scuola. Dove stare insieme a compagni e maestri, e dove costruire una istruzione che gli possa dare un futuro migliore. Ce la possiamo fare: io con la Omnibus,  Rajib con la Mirmire Youth Society, insieme a tutti coloro che hanno contribuito e contribuiranno alla nostra campagna. Campagna che si nutre delle sconvolgenti immagini e dei video del Nepal dopo terremoto raccolte da Raffaella Milandri, che compongono l'evento di beneficenza che verrà proposto in diverse serate e diverse località.  "Rivoglio la mia scuola", dice Neesha, 4 anni.

La campagna "Rivoglio la mia scuola" della Omnibus Omnes-Tutti per Tutti
Per i materiali di base, occorrono solo 7000 euro. Per la manodopera,tanta buona volontà e una decina di volontari bastano. Perchè questa piccola scuola, la Janajyaty Primary School, abbia una targa made in Italy, fatta col cuore e i contributi di chi sa che le emergenze come quella del 25 aprile 2015 in Nepal richiedono un piccolo aiuto concreto.