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mercoledì 16 luglio 2008

Viaggiare sicuri


A tutti i viaggiatori e turisti all’estero : parola d’ordine sicurezza e informazione .
E per le donne, qualche precauzione in più .

Alle prese con i preparativi per la sua spedizione in Alaska di agosto 2008, la viaggiatrice in solitaria e fotografa Raffaella Milandri , di San Benedetto del Tronto , raccomanda:
“ Ogni viaggio va pianificato con cura, onde evitare che una piacevole vacanza o un viaggio sognato per tanto tempo si trasformino in una disavventura.
Controllate prima di partire:
-i documenti(passaporto, patente, visto laddove necessario);
- le vaccinazioni necessarie e consigliate (nel 2007 si sono verificati casi di turisti italiani tornati dall’Asia e dall’Africa con la malaria) e le medicine da portare : può sembrare eccessivo partire con una farmacia da viaggio, ma è sempre meglio che farsi prendere alla sprovvista da un malanno nel deserto del Thar, a Tokyo, ad Algeri o a Cuba;
-le opportune assicurazioni di viaggio e sanitarie prima di partire, sono in genere poco costose e permettono di viaggiare in sicurezza;
- il clima che incontrerete onde portare il giusto abbigliamento;
-collegatevi al sito www.viaggiaresicuri.it curato dal Ministero degli Esteri e dall’ACI, validissimo per le informazioni, raccomandazioni e avvertenze sempre aggiornate;
-registratevi al sito http://www.dovesiamonelmondo.it/ , onde lasciare una traccia del vostro percorso ed essere reperibili in casi di emergenze.”

Come donna, cosa raccomanda Raffaella Milandri alle donne che viaggiano sole o fra amiche?
“Renderci conto che possiamo essere più fragili e soggette a rischi rispetto ai viaggiatori uomini, non è una debolezza ma è un punto di forza che ci aiuta ad essere più consapevoli.
Molto spesso , per ignoranza individuale, o per cultura e religione del Paese, l’ atteggiamento e l’abbigliamento di una donna sono oggetto di “misunderstanding” , equivoci, discriminazione e attenzioni fastidiose. Durante i miei viaggi in solitaria, in Australia come in America, in India come in Europa , sono incappata in uomini che hanno provato a farmi bere alcolici o a farmi assumere sostanze stupefacenti. Magari una volta sola in 20 giorni di viaggio, ma una sola occasione può bastare per trasformare il viaggio in una brutta disavventura o in una tragedia. Tra mille brave persone che si incontrano, può bastare un malintenzionato a mettere in serio pericolo la propria incolumità.
Alcuni consigli, validi per donne sole in viaggio :
- non dite a chiunque, a cuor leggero, in quale albergo vi trovate e quali sono i vostri programmi di viaggio;
- lasciate sempre una traccia a parenti o amici del vostro percorso , e se potete lasciate loro un recapito telefonico fisso oltre al cellulare;
- a chi vi chiede se siete sole dite che avete amici nelle vicinanze;
- chiedete informazioni preferibilmente a personale delle Forze dell’ordine;
- in caso di dubbio su dove/come spostarvi, prendetevi del tempo in più per riflettere meglio;
- preferibilmente, dite che siete sposate e che vostro marito torna fra poco. In alcuni Paesi una donna non sposata può essere intesa come donna di facili costumi.
- procuratevi un allarme antistupro(molto usato in Inghilterra), di quelli con la sirena, e –se permesso dalla legge del Paese dove vi recate- uno spray al peperoncino. In caso di emergenza possono essere un salvavita.
- non esagerate mai con l’alcool o peggio ancora con altre sostanze che vi facciano perdere il controllo; qualcuno dice che l’alcool è un fluidificante sociale, in realtà è causa primaria di molte tragedie.
La vacanza e il viaggio sono un momento di svago, e verrebbe naturale lasciarsi andare alle amicizie, alle feste, ai balli, ma le precauzioni vanno comunque mantenute. Nei miei viaggi una sola volta, nel 2002 in Irlanda del Nord, ho fatto bisboccia con ragazze del posto; ad un certo punto, le “compagne di sbronze” sono scomparse e alcuni ragazzi hanno provato a caricarmi su un taxi e portarmi via. E’ andata bene, non è successo niente ma da allora non bevo più di una birra, possibilmente a bassa gradazione alcolica ”

Qualche accenno al prossimo viaggio?
“Un percorso in fuoristrada di 10.000 chilometri, con temperature da +30°C a -10°C.
Partenza da Vancouver, in Canada, con tappe ad Anchorage e Fairbanks in Alaska e
passaggio via terra oltre il Circolo Polare Artico”

Questo l’ambizioso piano di viaggio per Raffaella Milandri, che dopo le ultime spedizioni in India e Nepal ha deciso di puntare la rotta verso le terre estreme del nord ovest.

“Ho pubblicato delle miniguide gratuite su internet, è incredibile il numero di persone, uomini e donne, che mi scrivono per chiedere consigli. Al mio ritorno dall’Alaska terminerò un libro proprio su “Donne sole in viaggio””

domenica 15 giugno 2008

Miniguida del Nepal per viaggiatori





Come viaggiatrice in solitaria e come fotografa, sento doveroso raccogliere alcuni consigli che sono orientati più al viaggiatore che al turista, a colui o colei che intende il viaggio come esperienza di vita e full immersion in una cultura molto diversa dalla nostra. La prima regola per il viaggiatore è il rispetto del Paese e del popolo che si va a conoscere, nelle usanze, nei costumi, nella religione, nella dignità.

Nonostante la posizione strategica tra India e Cina, i due stati più popolosi del pianeta, il Nepal è effettivamente un’isola culturale a sé stante. Con i suoi scarsi 30 milioni di abitanti, in Nepal si respira aria di una civiltà indomita : terra martoriata da atti terroristici, povertà ma non miseria, presenza ovunque di militari(32 campi militari solo nel parco Chitwan!!), mai è stata conquistata dal colonialismo, e qui la monarchia dopo circa 250 anni sta lasciando il passo alla Repubblica. Negli occhi dei nepalesi si legge una fierezza, una onestà e una matrice culturale dalle profonde radici. Il popolo del Nepal apprezzerà il rispetto che possiamo recare loro come viaggiatori, aprendoci un cuore generoso. Non fermatevi alle località turistiche, ai ristoranti per turisti, andate ad esplorare la identità di questo popolo nei villaggi, nei piccoli monasteri, nei campi dove mietono il grano. Interagite con i nepalesi parlando, magari con l’aiuto di una guida e interprete, fatevi raccontare cosa pensano e cosa sognano. Al primo posto dei loro sogni c’è la pace per il loro Paese, una pace che porti prosperità, istruzione, miglioramenti tecnologici. Mi sono seduta spesso, durante il mio viaggio, a guardare il telegiornale con i nepalesi, e spesso ho chiesto a quale casta appartenevano, e posto mille domande-fors’anche indiscrete- per capire di più. In questo 2008 speranza e ottimismo sono i sentimenti dominanti, anche se qui i volti sono spesso seri , ed è una conquista poterli far sorridere. I nepalesi sono poveri ma molto dignitosi e affaccendati . Come viaggiatrice in solitaria e come fotografa, raccolgo qui alcuni consigli per il viaggiatore che intende il viaggio come esperienza di vita e full immersion in una cultura diversa. La prima regola per il viaggiatore è il rispetto del Paese e del popolo che si va a conoscere, nelle usanze, nei costumi, nella religione, nella dignità. Ecco la mia miniguida divisa per argomenti:
DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI
DOVE DORMIRE
DOVE E COSA MANGIARE
BEVANDE
ABBIGLIAMENTO
VACCINI E MEDICINE
SOLDI , MANCE, ELEMOSINE
GUIDE
FOTO
LINGUA
CLIMA
TELEFONO E INTERNET
DONNE SOLE

DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI
Imperdibile la vallata di Kathmandu: tra le varie località, Pashupatinath (induista) , Bodhnath (buddhista), Bhaktapur che è un vero gioiello, Patan etc.
Kathmandu è piena di gente con le mascherine antismog, piena di traffico, direi invivibile a meno che non ci si voglia rinchiudere in quel serraglio per occidentali – e con prezzi da occidentali-che è la zona di Thamel. Sulle sponde del fiume Bagmati tendopoli e povertà sono incorniciate da rifiuti.
Ad ovest di Kathmandu, deliziosa una passeggiata a Devghat, una serata a Bandipur (anche se molto turistica), un salto in funivia a Manakamana, impegnativa ma interessante la scalata di 1500 gradini a Gorkha Mandir.
Ad est di Kathmandu, Nagarkot e Dhuliket offrono viste mozzafiato sull’Himalaya(ma solo da settembre ad aprile, poi le nuvole e la nebbia offuscano tutto), Namobuddha è una scoperta, con il suo monastero buddhista fuori mano e fuori dalle guide turistiche. Il Parco Chitwan –a sud - è molto turistico ma imperdibile, consiglio il giro in elefante all’alba ma se potete permettervelo prendete un elefante solo per voi, per godervi dei momenti indimenticabili nella giungla. Godetevi la pacifica convivenza di induisti e buddisti facendo un mix di luoghi sacri ad entrambe le religioni. Ah, ovviamente c’è il trekking che regna sovrano, con tanti percorsi: procuratevi una buona cartina! Per spostarsi anche di molti chilometri potete prendere un taxi (15-20 euro circa al giorno per l’intera giornata),
un microbus o un autobus che però spesso può essere sovraffollato, preparatevi a viaggiare sul tetto. Dentro Kathmandu un risciò va benissimo, ma attenzione allo smog. Al momento in cui scrivo, l’accesso al Tibet è chiuso, ma tutta la zona nord-est del Nepal verso il Tibet è da scoprire.
DOVE DORMIRE:

non è necessario prenotare, a meno che non si abbiano esigenze particolari o non ci si rechi in posti come Bandipur (piccola e molto turistica) Gli alberghi sono in genere puliti e decorosi per circa 6/8 euro a notte, bisogna SEMPRE chiedere di vedere prima la camera, controllate se si affaccia sulla strada poiché ovunque al mattino presto è rumoroso. Verificate che ci sia l’acqua a tutte le ore, controllate che ci siano candele sul comodino, l’elettricità va via spesso.
DOVE E COSA MANGIARE:

nei ristorantini solo per nepalesi potete tranquillamente mangiare con 0,50 euro; nei posti per turisti si arriva anche a 10 euro a testa. La cucina nepalese è abbastanza varia, dal vegetariano al non veg, con carne di bufalo, montone , pollo. La cucina newari è molto caratteristica, con frittelle di sangue, salsicce di lardo, etc etc. Decidete se sperimentare……..Le condizioni igieniche sono spesso precarie, ma in linea di massima accettabili.
BEVANDE:

attenzione all’acqua del rubinetto, sempre meglio bevande sigillate. Birra e superalcolici si trovano facilmente, in Nepal producono molte varietà di whisky e rum a basso prezzo – con conseguenze negative sulla popolazione dopo le 8 di sera…..
ABBIGLIAMENTO:

indipendente dalla stagione, consiglio sempre maniche lunghe, sia per uomini che per donne, e calzoni lunghi (o gonne) per due motivi: prima di tutto per integrarsi con i nepalesi e con le loro usanze e la loro cultura, e di conseguenza, rispettandoli, avere il loro rispetto spontaneo. Poi , soprattutto nei mesi caldi, per mantenere il calore corporeo e contenere l’evaporazione (consigliabile lino e tessuti traspiranti), nonché evitare scottature. Scarpe: parola d’ordine: SCARPE COMODE;

consigliabili scarpe chiuse, per evitare la sporcizia nelle strade ed eventuali insetti nei prati; al tempo stesso facilmente sfilabili, per entrare nei templi.
VACCINI E MEDICINE:

quando si viaggia è preferibile essere previdenti in materia di salute, perciò consiglio la profilassi antimalarica (da comprare in Italia e iniziare a prendere il giorno prima della partenza) soprattutto se andate nei parchi tipo Chitwan ; sempre consigliabili l’antitetanica e vaccini per l’epatite A e B. Se avete intenzione di camminare in zone isolate, consiglio anche l’antirabbica: vi sono moltissimi cani randagi e talvolta mordono. Da portarsi dietro: un antibiotico, un antidiarroico, degli integratori minerali e vitaminici, pomata cortisonica, antipiretico, antizanzare, salviettine disinfettanti(utilissime) e soprattutto fatevi consigliare dal medico un medicinale per il mal di montagna, se andate oltre i 2000 metri.

SOLDI , MANCE, ELEMOSINE:

bisogna sempre considerare il tenore di vita del luogo, e quindi diffidare da chi vi chiede 30, 50 o 100 dollari per un souvenir anche se pregiato. A Patan un venditore di coltelli artigianali (la mia passione!) mi ha seguito per tre ore partendo da un prezzo di 150 dollari. Alla fine me la sono cavata con 1000 rupie nepalesi (10 euro) . Una mancia di 50 rupie è sufficiente, al tassista o al cameriere o al facchino. Adeguatevi al valore dei soldi del Paese dove vi trovate, onde non fare la figura dei “ricconi” occidentali. E’ molto facile, con il vostro atteggiamento, lasciare delle impressioni negative che andranno poi a mutare i modi di fare nei confronti dei turisti in genere. Essere parsimoniosi e oculati serve anche a farsi rispettare maggiormente. Consiglio: tenete i vostri soldi in posti diversi, magari anche nella classica cintura a fascia, e spartite in due tasche diverse i tagli piccoli di denaro e i tagli grandi, così non mostrerete di avere molto denaro ogni volta che pagate qualcosa. Non date assolutamente denaro ai bambini: è un modo per invogliarli all’accattonaggio. Se volete, comprate loro dei dolcetti o delle penne o dei quaderni. Attenzione: a Bhaktapur (dove ci sono molti turisti) tanti bambini hanno questo approccio: chiedono di quale paese siete, quando dite che siete italiani, loro dicono “Capitale Roma” e poi “comprare libro” (incredibile!!se prendo chi glielo ha insegnato….) Chiederanno di comprargli un dizionario. Ebbene, nel 90% dei casi, sono d’accordo con il negoziante , quindi se comprate il dizionario poi i bambini lo riporteranno al negozio e si faranno dare i soldi indietro (meno una parte per il negoziante). E’ una forma “evoluta” di accattonaggio. Se proprio vi fate convincere, una volta comprato il dizionario scriveteci sopra con la penna una vostra dedica e il vostro nome, così non potranno rivenderlo.

GUIDE:

in Nepal con pochi euro (5 o 10 al massimo) potete procurarvi una guida del posto, più o meno accreditata. Magari non vi saprà citare la storia di un monumento, ma è ottimo come interprete per poter comunicare con i nepalesi che non conoscono l’inglese, e vi spiegherà magari come comportarvi nei templi e nei luoghi religiosi: si può fare, non si può fare. Almeno per un giorno, consiglio di provare.
FOTO
Chiedete SEMPRE il permesso prima di fare una foto in primo piano, rispettate la dignità delle persone. Se qualcuno non vuole una foto, non forzate e rispettate. Se vi chiedono dei soldi per una foto, possibilmente rifiutate, onde non far intraprendere il ruolo di accattoni anche in futuro ai soggetti che fotografate. Monaci buddisti e santoni invece sono abituati a vivere di elemosina, perciò non è scorretto dargli 50 rupie.
LINGUA

L’inglese è indispensabile per muoversi al di fuori di tour organizzati. In alcuni casi può non bastare, se non siete bravi mimi procuratevi una guida. Esistono alcuni dizionari di nepalese, per gli studiosi…(o secchioni)
CLIMA
In generale, i monsoni durano da giugno a settembre: le strade all’interno sono difficilmente percorribili e con molte frane. Informatevi bene prima di scegliere il periodo del viaggio e la zona da visitare. In alcune zone è molto freddo in inverno e le strade sono chiuse. Se noleggiate una macchina è meglio una 4x4.
TELEFONO E INTERNET
Ad oggi, non esiste operatore italiano che offra una tariffa conveniente per chiamare o ricevere telefonate dal Nepal col cellulare : la media è di 3 euro al minuto se si chiama dal Nepal e 2 euro al minuto se si riceve una telefonata dall’Italia. E’ consigliabile quindi comprare una scheda ricaricabile con un numero nepalese, il costo è molto limitato. Bisogna portarsi due foto tessera per richiedere il numero, e fornire la copia del passaporto. Attenzione, chiedete una sim card Meromobile, e non del provider governativo che ci mette anche un anno per rilasciare una scheda nuova!!. Per telefonare invece dal telefono fisso, i telefoni sono molto frequenti e il costo al minuto può essere in media di 20/35 rupie al minuto, ance se la linea alle volte è molto disturbata. L’alternativa è parlare con Skype, ma gli internet point non sono moltissimi ( 20 rupie all’ora) e anche qui la connessione può avere problemi.

DONNE SOLE
Raccomandazioni:

1) vestirsi in modo appropriato (gonne o pantaloni lunghi, maniche lunghe)

2) non andare in giro da sole dopo le 9 di sera: non c’è vita mondana, a una certa ora vi sono ubriachi in giro e può essere pericoloso

3) non dare troppa confidenza se non si vuole essere molestate. Un aneddoto: ero sulla jeep nel parco Chitwan, da sola con l’autista e la guida nel retro, di fronte a me. Costui aveva già mostrato il vizio di toccarmi spesso la spalla mentre parlava, gesto per me fastidioso e per la sua cultura poco rispettoso nei confronti di una donna. Ad un certo punto mi mette una mano sul ginocchio: conto fino a tre e poi SCIAFF!! Gli schiaffeggio la mano e gli spiego che per la mia cultura, in Italia, questi gesti con una donna li può fare solo a) il proprio marito b) una amica femmina. Mi guarda un po’ incredulo, ma io risoluta gli ripeto le “usanze italiane” e a questo punto lui smette del tutto. Talvolta è importante essere decise e autoritarie onde evitare trattamenti maleducati e audaci; purtroppo qui le donne occidentali hanno fama di essere “facili” e ho dovuto ricorrere ad una ferrea “morale” in uso nel mio paese per scoraggiarlo. Se sapesse invece qui da noi…….

Miniguida del Giappone per viaggiatori





Come viaggiatrice in solitaria e come fotografa, sento doveroso raccogliere alcuni consigli che sono orientati più al viaggiatore che al turista, a colui o colei che intende il viaggio come esperienza di vita e full immersion in una cultura molto diversa dalla nostra. La prima regola per il viaggiatore è il rispetto del Paese e del popolo che si va a conoscere, nelle usanze, nei costumi, nella religione, nella dignità. La bellezza del Giappone è nel fatto che conserva tutto il fascino delle proprie tradizioni pur essendo all'avanguardia. E i giapponesi sono disarmanti nel loro "non-europeismo": molto gentili, disponibili, discreti. Fiumi di persone silenziose e composte escono ed entrano dalla metropolitana a Tokyo, ad esempio, e dopo un paio di giorni credi di essere diventato l'uomo invisibile, per come sono discreti nel non guardarti o osservarti . Ecco la mia miniguida divisa per argomenti:
DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI
DOVE DORMIRE
DOVE E COSA MANGIARE
BEVANDE
ABBIGLIAMENTO
SALUTE E MEDICINE
SOLDI
FOTO
LINGUA
CLIMA
TELEFONO E INTERNET
DONNE SOLE

DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI:

una caratteristica strabiliante di questo Paese è la rete ferroviaria che attraversa il Paese. Acquistando il Japan Rail Pass da una delle due Agenzie italiane autorizzate, (prima di partire!!) potete viaggiare liberamente sui treni giapponesi. Il pass costa circa 200 euro a settimana e si può scorazzare ovunque (il mio favorito è l'Hikari, 600 km all'ora WOW!!) Questi treni superveloci sono disponibili sulla rete principale, per recarsi in località più periferiche vi sono treni normali. I treni sono superpuntualissimi! Occorre prenotare, per le tratte lunghe, presso gli uffici appositi in stazione; qui viene dato il numero del vagone e del posto a sedere e, sul binario, si trova segnalato sul marciapiede il punto esatto per accedere al vagone giusto quando il treno si ferma. Una volta in viaggio, hostess e personale si prendono cura dei passeggeri, facendo l’inchino di saluto ad ogni uscita dai vagoni.
Questi spostamenti così veloci permettono molta agilità , per esempio da Tokyo a Kyoto, a Hiroshima, a Fukuoka. A Tokyo, città molto intrigante e facile da visitare con la metro, puoi scorazzare dal mercato del pesce ai quartieri hi-tech ai mercatini vecchio stile al quartiere a luci rosse, alla Tokyo Bay , puoi trovare la loro versione della Torre Eiffel (+grande) e la loro Statua della Libertà(+piccola). Tutti i nomi di città e fermate in stazione e metro sono scritti anche in caratteri normali, quindi ci si può orientare
L’importante è costruirsi un tour sulla base delle proprie esigenze, dei propri ritmi e tempi, e dei propri interessi, studiando prima una buona guida (consiglio Lonely Planet).
DOVE DORMIRE:

consiglio di prenotare online, anche poche settimane prima, magari su siti tipo hostelworld.com . Si può scegliere il budget e la posizione dell’albergo, o optare per un ryokan (alla giapponese). Prezzo medio a persona: 40 euro a persona per notte
DOVE E COSA MANGIARE:

la cucina giapponese è molto varia. Vi sono catene di ristorantini molto economici, dove un pasto costa circa 5/6 euro incluse bevande; si possono comprare ovunque vaschette take-away e snacks di mille tipi ; vi sono ristoranti tipici dove invece si spendono 30/40 euro a persona. Assolutamente consigliato un giro nel reparto gastronomia dei grandi magazzini: i banchi delle varie specialità fanno assaggiare di tutto, è un viaggio nella cucina giapponese(anche se talvolta si portano alla bocca cibi sconosciuti!). Mi permetto di raccomandare di non esagerare (non è un buffet!) e di essere sempre gentili e sorridenti, prima e dopo l’assaggio.
BEVANDE:

birra e sakè sono le bevande più popolari, oltre al thè verde. Distributori automatici ovunque -anche per bevande calde in lattina- e soft drinks anche originali e strambi. Alla sera, i giapponesi efficientissimi si rilassano e si lasciano andare a bevande alcoliche a gogò.
ABBIGLIAMENTO:

indipendente dalla stagione, un piccolo ombrello o un impermeabile è consigliato. Scarpe: assolutamente comode e al tempo stesso facilmente sfilabili, per entrare nei templi e per sedersi a mangiare nei posti che lo richiedano. Attenzione ai calzini bucati…...
SALUTE E MEDICINE:

tutto tranquillo in Giappone, ma è meglio stipulare una buona assicurazione sanitaria
prima di partire e portarsi alcune medicine per le emergenze. Se in farmacia non c’è nessuno che parla inglese, può essere molto complicato farsi capire.SOLDI : controllare con la propria banca prima di partire, alcuni bancomat non funzionano con il normale PIN . Consigliabile prenotare degli yen e portarseli con sé alla partenza.
FOTO :

Sempre chiedere il permesso prima di fare una foto: normalmente i giapponesi sono molto disponibili, ma una buona dose di rispetto è sempre un buon lasciapassare in qualsiasi Paese.

LINGUA :

L’inglese è indispensabile , ma non sono molti i giapponesi che lo parlano fluentemente.
Importante!Per educazione i giapponesi non dicono mai NO direttamente, quindi attenti quando si chiede una informazione: dicono di sì con la testa, e poi si scopre che non sanno ciò che serve, e si scusano tantissimo!

CLIMA

In generale, il clima è abbastanza simile al nostro nella fascia centrale del Paese; ma al nord (Hokkaido) è sempre più freddo e al sud più caldo.
TELEFONO E INTERNET

Ad oggi, il solo operatore italiano che offra una tariffa conveniente per chiamare o ricevere telefonate dal Giappone col cellulare è Vodafone. I telefoni pubblici sono comunque dappertutto,
da usare con schede internazionali prepagate . Attenzione al prefisso per chiamare l’Italia, su alcune guide è riportato il prefisso sbagliato (ci ho messo 5 giorni prima di scoprire quello giusto) Nessun problema per internet point, diffusissimi anche negli alberghi
DONNE SOLE

In generale, non ci sono problemi di nessun tipo. Solo la sera sul tardi, è opportuno prestare un minimo di attenzione poiché vi sono molti giapponesi alticci alla fine della loro giornata di lavoro.

sabato 3 maggio 2008

Miniguida dell'India per viaggiatori


India : miniguida per viaggiatori
Come viaggiatrice in solitaria e come fotografa, alla soglia del mio terzo viaggio in India, sento doveroso raccogliere alcuni consigli che sono orientati più al viaggiatore che al turista, a colui o colei che intende il viaggio come esperienza di vita e full immersion in una cultura molto diversa dalla nostra, con l’intenzione di vivere e non solo visitare questa realtà. La prima regola per il viaggiatore è il rispetto del Paese e del popolo che si va a conoscere, nelle usanze, nei costumi, nella religione, nella dignità. Ecco la mia miniguida divisa per argomenti:
DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI
DOVE DORMIRE
DOVE E COSA MANGIARE
BEVANDE
ABBIGLIAMENTO
VACCINI E MEDICINE
SOLDI , MANCE, ELEMOSINE
FOTO
LINGUA
CLIMA
TELEFONARE IN ITALIA
DONNE SOLE

DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI: in un Paese così grande c’è solo l’imbarazzo della scelta.L’importante è costruirsi un tour sulla base delle proprie esigenze, dei propri ritmi e tempi, e dei propri interessi, studiando prima una buona guida (consiglio Lonely Planet e Routard). Per spostarsi, l’ideale è sicuramente noleggiare una vettura con autista, che ha un costo molto accessibile e permette di avere molta libertà. L’autista è indispensabile, il traffico e il modo di guidare sono terribili (tipo western, sfida a duello ad ogni sorpasso) e guidando da soli si potrebbe rischiare non solo una crisi di nervi, ma anche la vita.La velocità media ottimistica è di 70 km orari. Le soluzioni sono due: il tour a boomerang (che parte e torna nello stesso punto) o il tour che parte ad esempio da Delhi e finisce a Calcutta o Ahmedabad o Bombay etc e da lì si prende l’aereo. Personalmente sconsiglio i treni per lunghi tragitti, per fare 700 km mi ci sono volute 15 ore e la gente si legava la valigia al polso con le manette mentre dormiva(!!) In auto, grazie al mitico Francis di Delhi, molto onesto e professionale, ho percorso nel novembre 2007 ben 4500 km in 16 giorni (un tour de force) e sono andata fuori dalle rotte turistiche raccogliendo foto e momenti indimenticabili. Ho scelto io tutte le tappe in assoluta autonomia, è stato fantastico: guardare la cartina dell’India e provare un senso di libertà assoluta.
DOVE DORMIRE: non è necessario prenotare, a meno che non si abbiano esigenze particolari o non ci si rechi in posti sovraffollati (esempio fiera dei cammelli di Pushkar negli ultimi tre giorni). Si possono trovare alberghi abbastanza puliti e decorosi per circa 6/8 euro a notte, bisogna SEMPRE chiedere di vedere prima la camera, controllare che sia pulita, che ci siano lenzuola , gli asciugamani, la carta igienica e poi trattare sul prezzo. Se si è un po’ schizzinosi comunque consiglio alberghi più costosi, dai 20 euro in su a notte.
DOVE E COSA MANGIARE: la cucina indiana è molto varia, piccante e poco costosa (tranne che nei posti solo per turisti) In genere c’è prevalenza di cucina vegetariana ( legata alla religione induista) Se non si hanno degli anticorpi vigorosi e armati fino ai denti è sconsigliabile nutrirsi alle bancarelle degli ambulanti dove le condizioni igieniche sono in maniera evidente molto aleatorie. Per chi non va d’accordo con il superpiccante, sempre dire “mild” quando si ordina, (sarebbe un“piccante light”) oppure “not spicy” se si vuole evitare del tutto. Attenzione, gli induisti usano solo la mano destra per mangiare poiché la sinistra è considerata la mano “impura” quindi, se volete rispettare le usanze locale ed essere guardati con simpatia da tutti, mangiate con la destra. Consiglio il thali , un piatto unico con molte salse e verdure e diversi tipi di pane, molto gustoso (una versione di thali per cammellieri che ho provato io era un po’ diversa, solo due ciotoline con della salsetta e due pezzi di pane cotto sullo sterco di cammello….solo per UOMINI VERI!!) In ogni caso, anche il cibo è una parte del viaggiare che richiede una buona dose di apertura mentale
BEVANDE: è un pò difficile trovare birra e alcolici , per via della religione induista e giainista, e spesso hanno prezzi europei. Attenzione all’acqua e a tutte le bevande allungate con l’acqua o con ghiaccio (lassi-bevanda a base di jogurt, spremuta di canna da zucchero etc) onde evitare problemi intestinali, l’acqua spesso può essere portatrice di germi. Infatti è preferibile una bevanda calda, dove l’acqua viene bollita, tipo thè o caffè. Oppure acqua in bottiglia, facendo attenzione che il tappo sia sigillato (tante volte riempiono di nuovo le bottiglie vuote con acqua di rubinetto e poi le rimettono in vendita…bene per il riciclaggio della plastica ma male per eventuali disagi intestinali!)
ABBIGLIAMENTO: indipendente dalla stagione, che sia il torrenziale luglio dei monsoni o il riarso maggio, consiglio sempre maniche lunghe, sia per uomini che per donne, e calzoni lunghi (o gonne) per due motivi: prima di tutto per integrarsi con gli indiani e con le loro usanze e la loro cultura, e di conseguenza, rispettandoli, avere il loro rispetto spontaneo. Poi , soprattutto nei mesi caldi, per mantenere il calore corporeo e contenere l’evaporazione (consigliabile lino e tessuti traspiranti), nonché evitare scottature. Inoltre, sappiate che nei templi non fanno entrare se non si è vestiti in maniera più che decorosa. Portarsi un copricapo, sia per il sole che, per le donne, per l’ingresso in alcuni templi. Scarpe: nel 2000, dopo aver girato col mal di piedi a Beverly Hills con le lacrime agli occhi, ho finalmente imparato: scarpe comode!! Consigliabili scarpe chiuse, per evitare la sporcizia nelle strade ed eventuali insetti nei prati; al tempo stesso facilmente sfilabili, per entrare nei templi.
VACCINI E MEDICINE: quando si viaggia è preferibile essere previdenti in materia di salute, perciò consiglio la profilassi antimalarica (da comprare in Italia e iniziare a prendere il giorno prima della partenza) , il vaccino per il tifo, l’antitetanica e l’epatite A e B. Troppe vaccinazioni? Dato che il nostro servizio sanitario (da contattare l’Ufficio di Igiene e Profilassi della propria città ) ce le offre a costi contenuti, perché rischiare? L’imprevisto può essere sempre in agguato, un po’ di prudenza non fa male. Da portarsi dietro: un antibiotico, un antidiarroico, degli integratori minerali e vitaminici, pomata cortisonica, antipiretico, antizanzare, salviettine disinfettanti(utilissime). SOLDI , MANCE, ELEMOSINE: quando il costo della vita è molto più basso che in Italia ci sentiamo bene , siamo portati anche ad essere più generosi. Ma il valore dei soldi deve essere adeguato al tenore di vita del popolo che visitiamo. Lasciare una mancia troppo alta, o dare a un mendicante 100 rupie (che sono circa 2 euro) è una esagerazione, è elevarci al di sopra del loro stile di vita creando un abisso. Non siamo più visti come persone ma come soldi che camminano. Con i soldi possiamo educare o diseducare il nostro prossimo, e dobbiamo pensare ad avere un atteggiamento responsabile SEMPRE. Nei posti dove non ci sono turisti, incredibilmente, nessuno mi ha chiesto dei soldi facendo l’elemosina o cercando insistentemente di vendermi qualcosa; anzi, sono stati molto cordiali, mi hanno offerto da bere senza aspettarsi nulla in cambio. Io sono diventata un’ospite, non una turista. Nei posti pieni di turisti invece siamo inseguiti da uno stuolo di venditori, di mendicanti, di bambini e così via. Dopo diversi esperimenti ed esperienze , sono passata dal non dare i soldi a nessuno a darli solo a quelli che realmente apparivano bisognosi (10 o 20 rupie sono più che convenienti). Mai dare soldi quando ci sono molti mendicanti, rischiano di azzuffarsi. Poi ho deciso di non dare soldi ai bambini (spesso sfruttati dagli adulti come mendicanti) ma di comprare loro da mangiare. Poi ancora mi son portata da casa penne e matite, abbigliamento vario da regalare. Mi chiedevano sempre i soldi, (che delusione) ma penne e matite hanno funzionato bene e fatto felici molti bambini. Poi, la svolta: caramelle e cioccolatini. Di fronte a questi doni, si sono rallegrati bambini e anziani, uomini e donne e io mi sono comportata da ospite e non da “ricca turista”. Due episodi: a Benares una bambina, vende cartoline;le faccio una foto, e le dico che non voglio comprare le cartoline ma le posso dare una mancetta (10 o 20 rupie)Lei dice: “non voglio soldi , solo se compri le cartoline, perche' questo e' il mio lavoro” Grande lezione di dignità da parte della bambina.
SONO QUINDI I TURISTI A CAMBIARE LE PERSONE DEL LUOGO E A COMMUTARLI IN QUESTUANTI?
Altro episodio a Pushkar: un ragazzino mi segue e chiede soldi per almeno due chilometri. Gli dico “niente soldi, se vuoi ti compro il chapati (sarebbe il pane) “ . Lui insiste per i soldi, io “ domani sarò qui e ti comprerò il chapati”. Il giorno dopo eccolo puntuale, dignitoso . “Preferisco che mi compri la farina” mi dice, e mi porta ad una bancarella che ne vende.Sceglie un tipo molto costoso (l’equivalente di 2 euro al chilo !) io subodoro una strana spartizione di denaro e percentuali, alla fine scelgo io la farina e ne compro due chili (a 1 euro). Insomma, un braccio di ferro per affermarmi come persona che dà valore al denaro e vuole dare un aiuto , alle prese con un bambino abituato ai turisti e a vederli come banconote ambulanti. Il giorno dopo ancora, mi invita a casa sua, perché sua mamma vuole ringraziarmi della farina (vive in una tenda di stracci). Ringrazio ma non vado,forse è una scusa per vendermi qualcosa , forse è un inizio di un rapporto umano vero? Non lo vado a scoprire, io mi sono comportata responsabilmente come persona e come viaggiatrice.
FOTO Baba, la mia guida nel Kutch per i villaggi, mi racconta che un paio d’anni prima ha accompagnato un fotografo nei villaggi, e costui ha iniziato a dare 500 rupie (10 euro circa) a tutti quelli che fotografava; ebbene, Baba ha ha cancellato il tour perché vuole evitare queste “pessime abitudini” e perche' deve rimanere la dignita', il contatto umano.... l’ elargire “tutti quei soldi” alle persone dei villaggi sarebbe stato diseducativo !! A Mandvi, un uomo con un neonato in braccio mi chiede una foto; ebbene, gliela faccio. Poi mi chiede i soldi! Al che , io ho cancellato di fronte a lui (con la mia reflex digitale) la foto scattata, a dimostrazione che il suo comportamento era sbagliato. Dopodichè, al successivo episodio come questo, ho chiesto IO i soldi (ma solo per finta) per far capire che chiedere di farsi fare delle foto non è un corretto modo di approcciare le persone e guadagnarsi da vivere (a meno che tu non sia un mimo professionista)IMPORTANTE: chiedete SEMPRE il permesso prima di fare una foto in primo piano, rispettate la dignità delle persone. Se qualcuno non vuole una foto, io assolutamente non la faccio. Molte donne si coprono il viso quando vedono la macchina fotografica; non offendetele e rispettatele.
LINGUAL’inglese è indispensabile per muoversi al di fuori di tour organizzati. In alcuni casi può non bastare, se non ci sono persone che parlano inglese; infatti, molti indiani sanno alcune parole di inglese ma non lo parlano fluentemente. Nei posti turistici trovate persone che parlano inglese che cercano di aiutarvi , di condurvi in negozi, di portarvi in alberghi di loro conoscenza. Se accettate il loro aiuto, chiarite subito cosa vi serve e dite che darete loro una mancia solo se siete soddisfatti e se fanno quello che gli chiedete.

CLIMA
In generale, i monsoni durano da giugno a settembre su una ampia fascia centrale dell’India, e non è il miglior periodo per visitarla: le strade all’interno sono difficilmente percorribili. Informatevi bene prima di scegliere il periodo del viaggio e la zona da visitare. Aprile e maggio, nella fascia centrale (Delhi, deserto del Tar, Benares, Calcutta etc) hanno temperature molto alte, e si va da un caldo molto asciutto a un caldo molto umido. Valutate la vostra salute se partite in questi mesi. Ottimo il periodo da ottobre a marzo, salvo che per il nord, dove è ancora molto freddo ( verso il Tibet)

TELEFONO E INTERNET
Ad oggi, non esiste operatore italiano che offra una tariffa conveniente per chiamare o ricevere telefonate dall’India col cellulare : la media è di 3 euro al minuto se si chiama dall’India e 2 euro al minuto se si riceve una telefonata dall’Italia. E’ consigliabile quindi comprare una scheda ricaricabile con un numero indiano, il costo è molto limitato. Bisogna portarsi due foto tessera per richiedere il numero, e fornire la copia del passaporto. Attenzione, mi è capitato che, acquistando la scheda in un posto di passaggio, non abbiano registrato i documenti e così mi son trovata dopo tre giorni col servizio disattivato, quindi cercate di andare in un negozio acrreditato. Per telefonare invece dal telefono fisso, i telefoni sono davvero ad ogni angolo di strada e il costo al minuto può essere in media di 10/15 rupie al minuto, quindi conveniente. L’alternativa è parlare con Skype, gli internet point sono davvero molti e qui scendiamo anche a 30 rupie all’ora.
Per connessioni con la webcam, invece, è difficile trovare connessioni veloci a banda larga e quindi dovreste: 1)portarvi la webcam dall’Italia con relativo cd di installazione 2) accettare una qualità abbastanza lenta della connessione.

DONNE SOLE
In generale, non ci sono problemi purchè: 1) ci si vesta in modo appropriato (gonne o pantaloni lunghi, maniche lunghe)2) non si vada in giro da sole dopo le 9 di sera: pochi posti hanno vita mondana, a una certa ora vi sono ubriachi in giro e può essere pericoloso 3) non si dia troppa confidenza a persone che approcciano per strada. Ricordate, in India la condizione femminile generale è ancora disagiata, anche se alcuni fenomeni- feticidio femminile, immolazione della vedova alla morte del marito- sono quasi debellati. La vita sociale di uomini e donne è tuttora separata nei villaggi, e in India si è ben accolte da donne e bambini, talvolta invitate nelle case. In generale, vale sempre il principio di ricordare SEMPRE di rispettare la cultura del posto per essere rispettati.

SPERO DI ESSERE STATA UTILE, SE OCCORRE QUALCHE INFORMAZIONE DI PIU’ CERCHERO’ DI RISPONDERE,
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Raffaella Milandri