Translate

Visualizzazione post con etichetta raffa jones. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta raffa jones. Mostra tutti i post

domenica 20 novembre 2011

L'incredibile racconto della avventuriera Raffaella Milandri nel libro "Io e i Pigmei. Cronache di una donna nella foresta"

Nella lettura di questo sorprendente viaggio, ci immergiamo insieme all'autrice nel caldo della foresta tropicale, e ci lasciamo trasportare attraverso villaggi e personaggi, ansiosi di scoprire chi si incontra dietro l'angolo. Nella esperienza narrata nel libro della viaggiatrice solitaria e attivista per i diritti umani Raffaella Milandri, troviamo i buoni e i cattivi , ma soprattutto i cattivi: a tratti drammatico, mai patetico, è un vero racconto di denuncia. I Pigmei sono vittime di soprusi impensabili. Attraverso gli occhi della Milandri, ci troviamo anche noi alle volte inquieti, alle volte arrabbiati, altre volte ancora divertiti da situazioni vissute con ironia e dipinte con pungenti osservazioni . Le avventure della scrittrice si dipanano in un racconto avvincente, è il viaggio di una donna, attivista per i diritti umani, alla scoperta dei Pigmei odierni: chi sono e quali sono le straordinarie tradizioni di questa cultura millenaria? Qual è il devastante impatto del "Progresso" su questo popolo pacifico e in profonda armonia con la natura? Link al minitrailer del filmato della Milandri sui Pigmei http://www.youtube.com/watch?v=2Em3VpPrN-I Il libro, illustrato da bellissime foto, racconta un incredibile viaggio e una ardua ricerca della verità. Le testimonianze raccolte diventano un appello disperato inviatoci dal Popolo della Foresta. Confida l'autrice del libro Raffaella Milandri, viaggiatrice in solitaria e fotografa umanitaria, in merito alle difficoltà incontrate durante la sua esplorazione: “Il mio vantaggio più grande? L'essere donna. Il mio svantaggio più grande? L'essere donna” L'esperienza della viaggiatrice è un racconto avvincente, commovente e terribilmente vero. In uscita alla fine di novembre 2011, edito dalla Polaris, il libro contiene anche consigli per i viaggiatori "faidate" e soprattutto per le donne in viaggio. La dedica dell'autrice va a Sergio Bonelli " ha scolpito i miei Sogni" ; un capitolo è dedicato a Maurizio Costanzo , che ha ospitato la Milandri in tv. Link al libro http://www.polaris-ed.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=shop.flypage&product_id=679&category_id=2&option=com_virtuemart&Itemid=21

Su Facebook con la viaggiatrice Raffaella Milandri: facci sognare

Alcuni giornali definiscono Raffaella Milandri una "avventuriera", una incredibile figura romantica di altri tempi . Gli amici la hanno soprannominata "Raffa Jones", Maurizio Costanzo ha detto "invidio il suo coraggio": è una viaggiatrice solitaria che parte alla esplorazione di alcuni remoti angoli di mondo, in fuoristrada. Armata di telecamera e macchina fotografica, si reca in riserve e villaggi di pigmei, aborigeni, indiani d'America, boscimani e cerca la verità sulle attuali condizioni di questi popoli, pronta a documentare e denunciare le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani . Su Facebook tantissime persone la seguono e viaggiano con lei: lei in fuoristrada, in Africa, Asia, America; loro seduti di fronte al pc.
Questi alcuni commenti di chi segue i suoi viaggi su Facebook: “I reportage e i diari che ci hai puntualmente inviato sono stati davvero molto arricchenti: ci hanno fatto respirare l'aria di quei luoghi lontani e sentire il battito del cuore di quelle popolazioni, tutto con rara sensibilità ed equilibrio, grazie a te”G.V “. ... immagini e parole che toccano il cuore..” B.A. La incontriamo nel suo studio pieno di foto. -Quali angolo di mondo Le sono rimasti nel cuore? "Tutti, luoghi e persone. Il Giappone, l'Orissa, il Camerun, il Botswana, l'Australia , il Tibet....Forse l'Alaska ha un posto speciale: l'ultima frontiera" -La mèta del prossimo viaggio? "Ancora da confermare. Per ora sono impegnata con la presentazione del mio libro in prossima uscita 'Io e i Pigmei.Cronache di una donna nella foresta' della casa editrice Polaris. E' un racconto di viaggio ma anche una denuncia del rischio di estinzione dei Pigmei. " Link a filmato su youtube http://www.youtube.com/watch?v=HXApuzVaVok

lunedì 23 maggio 2011

Su Facebook indignati per i Pigmei, dopo il Maurizio Costanzo Talk


Ospite del Maurizio Costanzo Talk, su Rai Due, Raffaella Milandri ha avuto spazio per lanciare il suo appello umanitario:
il popolo dei Pigmei è a rischio di estinzione, sono schiavizzati e oggetto di violenze. Oltretutto, rapiscono anche le loro donne.
Raffaella Milandri, fotografa umanitaria e attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, viaggia in solitaria per raccogliere
denunce e testimonianze ed è tornata da poco dal Camerun.
Ma la puntata del 18 maggio su Rai Due non è stata idonea all'argomento trattato:
tra battute e lazzi di Pierluigi Diaco, e i tempi stretti, gli oltre 6000 iscritti su Facebook alla causa "Per i diritti umani dei popoli indigeni"
(link http://www.causes.com/causes/355059 ) hanno commentato delusi e arrabbiati l'esito dell'appello.
Alcuni commenti(parzialmente censurati) visibili sul profilo facebook della Milandri http://www.facebook.com/raffaella.milandri :
"personaggi televisivi che trasformano tutto in barzelletta cercando di rendere meno credibile e insignificante il tuo racconto di denuncia,
senza capire e rispettare le motivazioni, le passioni, gli ideali che spingono le persone come te a farci riflettere."
"io sono senza parole...non pensavo potesse esistere tanta indifferenza e mancanza di rispetto"
"sono riuscita a vedere quel teatrino insulso di persone portate solo a sfottere gli altri senza ascoltare chi parla."
"non sopporto molto quel programma,mi hanno irritato molto le battute fuori luogo su un argomento così delicato ed importante!!!! "
"guarda se dovessi dire tutto su quella puntata con la rabbia che mi è montata nel vederla non ti dico!!!!!!"
" per molti è meglio riderci sopra per me no! Ci sono anche i pigmei di cervello....e sono più schiavi del potere dei veri pigmei."
"dietro una testimonianza come la tua cercano di trovare spunto per qualche battuta.....se
avessi raccontato che tutto quello che hai vissuto l'avevi fatto in un reality buttandoti su di un isola a giocare ad avere fame avresti avuto
più attenzione...che tristezza"
Qui il link all'intervento http://www.youtube.com/watch?v=BYz9yeJT_dY
Dichiara Raffaella Milandri " Ho avuto il mio spazio e ovviamente capisco chi crede nella nostra causa sui popoli indigeni
ed è rimasto indignato. Ma la tv è questa, meglio così che niente. Ringrazio Maurizio Costanzo
e tutto lo staff e, magari, auspico e chiedo "asilo" per uno spazio televisivo più ampio e adeguato"
La popolare viaggiatrice è impegnata nelle cause dei diritti umani e dedica la sua arte fotografica a opere di beneficenza e di sensibilizzazione.
"Prossimo viaggio? Sempre in diretta su Facebook, ovviamente. E sempre tra popoli indigeni vittime di soprusi"

lunedì 25 aprile 2011

I miei amici Pigmei non sono su Facebook -di Raffaella Milandri ©





I popoli indigeni non sono un argomento di attualità.Sono anacronistici.
Non vivono all'insegna del consumismo, sono immuni al "Progresso",
non producono rifiuti tossici, non risentono del caro-benzina e dell'inflazione.
Non emigrano: sono, appunto, indigeni, e quindi legati alle loro terre ancestrali da sempre.
Pur se oggetti di soprusi inimmaginabili, non chiedono visti e permessi di soggiorno in altri Paesi.

I miei amici Pigmei non sono su Facebook: non sanno nemmeno cosa è un computer.

Ben 300 milioni di persone nel mondo appartengono a popoli indigeni:
Pigmei, Boscimani, Adivasi, Aborigeni australiani, Indios, Maori, Indiani d'America.
E tanti altri popoli dai nomi semi-sconosciuti, che insieme alle loro culture, tradizioni, linguaggi,
sono un patrimonio unico per la storia dell'Umanità.
Come dinosauri umani, molte etnie sono a rischio di estinzione. Senza tutela e protezione.
Anzi, sono oggetto di attacchi mirati nel nome del vangelo Denaro; un vangelo che predica la legge del più forte, in terre dimenticate fino a quando si scoprono risorse preziose e intoccate: petrolio, foreste, diamanti, oro. E' incredibile come in tutti gli ultimi paradisi terrestri arrivati ai giorni nostri
coesistano risorse naturali e popoli indigeni.
Eppure lo stile di vita dei popoli indigeni, a contatto con la natura, ha fatto sì che, nelle loro terre, non si siano estinti come altrove animali e piante. Guardiani della natura. Ambientalisti , ecologisti perfetti. Poichè sempre vale il detto "homo homini lupus" sono proprio altri uomini che distruggono e mettono in pericolo l'esistenza di queste razze umane, di queste etnie. E molti popoli indigeni sono a rischio di estinzione.

In alcuni Paesi, come in Camerun, i popoli indigeni come i Pigmei non sono nemmeno censiti: sono esseri umani che non esistono. Privati delle loro terre, dei diritti umani più elementari, della propria dignità e spirito semplice e libero. Non esiste paese dove non vi sia discriminazione. Le leggi internazionali adeguate non esistono o, come nel caso del Forest Right Act in India, sono fatte per essere violate. Il diritto alla propria terra, alla propria religione, alla propria lingua , al proprio nome
e alla propria esistenza è stato violato prima ed è violato ORA. " I nostri nomi originali sono stati cambiati, storpiati e poi cancellati nell'ultimo secolo. Ed ora stiamo lottando per ricomprare la nostra stessa terra, a prezzi salatissimi” mi racconta Marie della tribù dei Salish, negli Stati Uniti.


Non esiste altro posto dove i popoli indigeni vogliano nascere, vivere e morire: la terra dei padri.
"Datemi un carro, un asino: voglio tornare a casa" dice una donna boscimane durante una mia intervista in Botswana. Non desidera altro: deportata dal deserto, strappata da " casa", a causa del ritrovamento di un ricco giacimento di diamanti, non vuole soldi o una casa o un lavoro: vuole tornare a casa.

"La nostra vita è molto peggiore di quella dei nostri padri. Fuori dalla foresta non sappiamo come vivere. Siamo vittime di soprusi e violenze" mi dice una donna pigmea in Camerun.

"Dopo averci arrestato e torturato, ci hanno detto : adesso toglietevi di mezzo o spariamo su tutti."
racconta un adivasi dell'Orissa, dove è in atto una lotta spietata di una multinazionale per un ricco giacimento di bauxite, che causa deportazioni di interi villaggi (in campi di "riabilitazione", come li chiamano) nonchè un terribile inquinamento dalle conseguenze mortali su flora, fauna e esseri umani.

Preziosissimo l'esempio delle riserve indiane, negli Stati Uniti: nate per ghettizzare ed emarginare,
hanno funzionato invece come incredibile "collante" per le tribù dei nativi americani, che non si sono disperse ai quattro venti. Ora in molte riserve si studia il linguaggio originale, si recuperano tradizioni e cultura, e addirittura si registra un incremento della popolazione.

Le testimonianze che raccolgo sono un pesante fardello che porto con me, per condividerlo sotto forma di foto e filmati -in preziosa lingua originale- in conferenze-reportage che sono un appello umanitario ed un importante documento. Perchè vado in Paesi lontani, a rimestare nel fango, a testa bassa? Per poter girare a testa alta in nome di un allarme da lanciare. "Solo l'informazione può salvarci" questo è il messaggio semplice e incisivo di Kumti Majhi, un leader tribale dell'Orissa , contenuto in un appello che ho diffuso su sua esplicita richiesta. All'interno della conferenza-reportage "Scomode Verità" , itinerante in diverse città italiane.

Oggi si è tutti adirati e pronti a far la voce grossa per ripulire la propria fetta di mondo. Ma globalizzazione, attenzione, vuol dire che la nostra fetta di mondo non è più limitata al quartiere, alla città, al Paese. Ciò che accade in Giappone arriva a toccarci in un attimo. I mercati finanziari sono soggetti all'effetto domino immediato. Il mondo è di tutti.
La cultura dei popoli indigeni è un tesoro che appartiene a tutti e va salvaguardato prima che scompaia. Dice Gyani, donna della tribù dei Kusunda in Nepal: "sono l'ultima rimasta, dopo di me nessuno parlerà più la mia lingua."





Fotografa umanitaria e attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, Raffaella Milandri, nei suoi viaggi in solitaria, si dedica alla fotografia intesa come strumento di sensibilizzazione, denuncia e comunicazione sul tema dei diritti umani e delle problematiche sociali . Con particolare attenzione ai popoli indigeni. Dice la fotografa : "Viaggiare non vuol dire visitare luoghi, ma percepire l'animo dei popoli"
Raffaella Milandri si impegna in campagne informative e di denuncia attraverso foto, filmati e interviste . Attraverso mezzi di comunicazione e social network lancia appelli, raccoglie firme e missive di denuncia da inviare a Organizzazioni internazionali, Presidenti e Ministri di diverse nazioni, tra cui Sonia Gandhi e il Commissariato per l’eliminazione delle Discriminazioni Razziali dell’ONU. Svariate sue foto sono state donate per aste di beneficenza e raccolte fondi a fini benefici.

Per informazioni e contatti scrivere a raf999@libero.it

domenica 26 aprile 2009

NUOVO VIAGGIO IN SOLITARIA DI RAFFAELLA MILANDRI: DA NEPAL E TIBET COLLEGAMENTI SU FACEBOOK E MOSTRA FOTOGRAFICA "IMAGINE" PER IL FESTIVAL DELLA PACE


La viaggiatrice in solitaria e fotografa Raffaella Milandri,
di San Benedetto del Tronto, che sta preparando la mostra fotografica
"Imagine" per fine maggio 2009, parte martedì 28 aprile per un viaggio tra Nepal e Tibet.

LA MOSTRA
"Imagine" di Raffaella Milandri,
ci trasporta ai confini tra Nepal e Tibet, tra fratelli tibetani in esilio e soldati che pattugliano i confini.
La quotidianità appare sconvolta ma non rassegnata,
in una tensione carica di dignità, aspettando che il mondo reagisca in maniera determinante.
La mostra farà parte delle molteplici e interessanti manifestazioni del 1° Festival della Pace
organizzato dal Comune di San Benedetto, e sarà allestita all'interno dell'Hotel Calabresi, in Piazza della Rotonda (Piazza Giorgini)
dal 29 maggio al 7 giugno 2009. Durante la mostra sarà allestita una asta di beneficenza,
il ricavato della vendita delle foto sarà devoluto.
IL VIAGGIO
Rigorosamente in solitaria, senza alcuna prenotazione tranne l'aereo,
questo viaggio di Raffaella Milandri la vedrà indagare nella realtà del Nepal e del Tibet,
alla ricerca di immagini e di emozioni."Mi spoglio degli agi quotidiani, solo una valigia
e niente cellulare. Il mio cammino sarà costruito giorno per giorno.
Unico bagaglio sostanzioso: macchina fotografica, videocamera per mettere su Youtube alcuni filmati , e una webcam con la quale mi collegherò su Facebook per raccontare le mie giornate ."
(link alla pagina http://www.facebook.com/home.php#/profile.php?id=1138090234&ref=profile)
"Prima di partire ho prestato servizio con il Gruppo di Protezione Civile Comunale di San Benedetto e con il FIR SER di Ascoli per aiutare la popolazione aquilana, auguro un buon lavoro a tutti e invio un saluto speciale alle persone attendate al campo di Tempera (AQ) dove ho lasciato il cuore: forza e coraggio"
L'AUTRICE
Raffaella Milandri, viaggiatrice in solitaria e fotografa di San Benedetto del Tronto,
indaga tra popoli e culture con estrema curiosità, ritraendo momenti carichi di intenso significato emozionale.
«Viaggiare in solitaria crea il necessario distacco dal mio quotidiano che mi permette un temporaneo ma completo “abbandono” al modo di vivere dei popoli che sto visitando: mi permette di essere immersa “incontaminata” nella loro cultura e respirarne l'essenza. Io mi assimilo alle genti che studio per catturarne l’immagine autentica, perché mi vedano come una di loro - non come un forestiero - adatto sempre i miei abiti e i miei gesti alla cultura locale.»
L'autrice collabora con la Fototeca Storica Nazionale Gilardi (MI) ed ha all'attivo fotoreportage in Giappone, Australia, India, Nepal, Usa, Canada, Egitto e in vari paesi europei. In preparazione un libro sui suoi viaggi.

mercoledì 16 luglio 2008

Viaggiare sicuri


A tutti i viaggiatori e turisti all’estero : parola d’ordine sicurezza e informazione .
E per le donne, qualche precauzione in più .

Alle prese con i preparativi per la sua spedizione in Alaska di agosto 2008, la viaggiatrice in solitaria e fotografa Raffaella Milandri , di San Benedetto del Tronto , raccomanda:
“ Ogni viaggio va pianificato con cura, onde evitare che una piacevole vacanza o un viaggio sognato per tanto tempo si trasformino in una disavventura.
Controllate prima di partire:
-i documenti(passaporto, patente, visto laddove necessario);
- le vaccinazioni necessarie e consigliate (nel 2007 si sono verificati casi di turisti italiani tornati dall’Asia e dall’Africa con la malaria) e le medicine da portare : può sembrare eccessivo partire con una farmacia da viaggio, ma è sempre meglio che farsi prendere alla sprovvista da un malanno nel deserto del Thar, a Tokyo, ad Algeri o a Cuba;
-le opportune assicurazioni di viaggio e sanitarie prima di partire, sono in genere poco costose e permettono di viaggiare in sicurezza;
- il clima che incontrerete onde portare il giusto abbigliamento;
-collegatevi al sito www.viaggiaresicuri.it curato dal Ministero degli Esteri e dall’ACI, validissimo per le informazioni, raccomandazioni e avvertenze sempre aggiornate;
-registratevi al sito http://www.dovesiamonelmondo.it/ , onde lasciare una traccia del vostro percorso ed essere reperibili in casi di emergenze.”

Come donna, cosa raccomanda Raffaella Milandri alle donne che viaggiano sole o fra amiche?
“Renderci conto che possiamo essere più fragili e soggette a rischi rispetto ai viaggiatori uomini, non è una debolezza ma è un punto di forza che ci aiuta ad essere più consapevoli.
Molto spesso , per ignoranza individuale, o per cultura e religione del Paese, l’ atteggiamento e l’abbigliamento di una donna sono oggetto di “misunderstanding” , equivoci, discriminazione e attenzioni fastidiose. Durante i miei viaggi in solitaria, in Australia come in America, in India come in Europa , sono incappata in uomini che hanno provato a farmi bere alcolici o a farmi assumere sostanze stupefacenti. Magari una volta sola in 20 giorni di viaggio, ma una sola occasione può bastare per trasformare il viaggio in una brutta disavventura o in una tragedia. Tra mille brave persone che si incontrano, può bastare un malintenzionato a mettere in serio pericolo la propria incolumità.
Alcuni consigli, validi per donne sole in viaggio :
- non dite a chiunque, a cuor leggero, in quale albergo vi trovate e quali sono i vostri programmi di viaggio;
- lasciate sempre una traccia a parenti o amici del vostro percorso , e se potete lasciate loro un recapito telefonico fisso oltre al cellulare;
- a chi vi chiede se siete sole dite che avete amici nelle vicinanze;
- chiedete informazioni preferibilmente a personale delle Forze dell’ordine;
- in caso di dubbio su dove/come spostarvi, prendetevi del tempo in più per riflettere meglio;
- preferibilmente, dite che siete sposate e che vostro marito torna fra poco. In alcuni Paesi una donna non sposata può essere intesa come donna di facili costumi.
- procuratevi un allarme antistupro(molto usato in Inghilterra), di quelli con la sirena, e –se permesso dalla legge del Paese dove vi recate- uno spray al peperoncino. In caso di emergenza possono essere un salvavita.
- non esagerate mai con l’alcool o peggio ancora con altre sostanze che vi facciano perdere il controllo; qualcuno dice che l’alcool è un fluidificante sociale, in realtà è causa primaria di molte tragedie.
La vacanza e il viaggio sono un momento di svago, e verrebbe naturale lasciarsi andare alle amicizie, alle feste, ai balli, ma le precauzioni vanno comunque mantenute. Nei miei viaggi una sola volta, nel 2002 in Irlanda del Nord, ho fatto bisboccia con ragazze del posto; ad un certo punto, le “compagne di sbronze” sono scomparse e alcuni ragazzi hanno provato a caricarmi su un taxi e portarmi via. E’ andata bene, non è successo niente ma da allora non bevo più di una birra, possibilmente a bassa gradazione alcolica ”

Qualche accenno al prossimo viaggio?
“Un percorso in fuoristrada di 10.000 chilometri, con temperature da +30°C a -10°C.
Partenza da Vancouver, in Canada, con tappe ad Anchorage e Fairbanks in Alaska e
passaggio via terra oltre il Circolo Polare Artico”

Questo l’ambizioso piano di viaggio per Raffaella Milandri, che dopo le ultime spedizioni in India e Nepal ha deciso di puntare la rotta verso le terre estreme del nord ovest.

“Ho pubblicato delle miniguide gratuite su internet, è incredibile il numero di persone, uomini e donne, che mi scrivono per chiedere consigli. Al mio ritorno dall’Alaska terminerò un libro proprio su “Donne sole in viaggio””