Dopo
aver vissuto con gli Innuit sui ghiacci, cercato acqua con i
Boscimani nel Deserto del Kalahari , esplorato la foresta pluviale
con i Pigmei ed essere stata adottata in una tribù di Nativi
Americani, il nuovo viaggio della viaggiatrice in solitaria Raffaella
Milandri ad agosto 2013 si preannuncia estremamente periglioso. La
fotografa e scrittrice(Io e i Pigmei:cronache di una donna nella
foresta, Polaris 2011 e La mia Tribù: storie autentiche di Indiani
d'America, Polaris 2013) si recherà ad agosto in Papua Nuova
Guinea. "Una terra ai confini del mondo. -dice la avventuriera-
E' ora per me di affrontarla e di scoprirla. In fuoristrada."
Sulle 6000 lingue parlate nel mondo, circa 1000 sono parlate in Papua
Nuova Guinea. Vi sono tribù dalle tradizioni incredibili, e gli
ultimi cannibali vivono qui: l'estate scorsa ben 29 persone sono
state processate per cannibalismo. In una Natura selvaggia, si
susseguono forti terremoti ogni giorno, dai 5 ai 7 gradi della scala
Richter . A maggio 2013, nonostante le proteste dell'Onu, il Governo
ha ripristinato la pena di morte per stupri, rapine a mano armata e
omicidi, onde scoraggiare la miriade di crimini che rimbalzano dalle
città di Port Moresby e Mount Hagen fino ai villaggi più
inaccessibili.
Una terra crudele nei confronti delle donne: oltre il 50% sono vittime di stupri, e il 66% è vittima di violenze domestiche. E' proprio dopo l'uccisione di una turista australiana e lo stupro di una ricercatrice americana, a maggio 2013, che il Primo Ministro Peter O'Neill ha portato avanti la pena capitale come mezzo di dissuasione . Esistono moltissime "gang" di uomini che fanno incursioni violente nelle vite degli abitanti della Papua Nuova Guinea, ma specialmente delle donne: pare che ben due terzi degli uomini abbiano partecipato almeno una volta a uno stupro di gruppo . Ma non finisce qui: il Sourcery Act è una legge tuttora in vigore che permette una pena indulgente a chi a pratica il rogo per stregoneria . E' quindi frequente una "caccia alle streghe" che molte volte maschera una lite familiare o una vendetta personale e sfocia in omicidio. Le cronache riportano troppo frequentemente questi "assalti purificatori" in Papua Nuova Guinea.
Una terra crudele nei confronti delle donne: oltre il 50% sono vittime di stupri, e il 66% è vittima di violenze domestiche. E' proprio dopo l'uccisione di una turista australiana e lo stupro di una ricercatrice americana, a maggio 2013, che il Primo Ministro Peter O'Neill ha portato avanti la pena capitale come mezzo di dissuasione . Esistono moltissime "gang" di uomini che fanno incursioni violente nelle vite degli abitanti della Papua Nuova Guinea, ma specialmente delle donne: pare che ben due terzi degli uomini abbiano partecipato almeno una volta a uno stupro di gruppo . Ma non finisce qui: il Sourcery Act è una legge tuttora in vigore che permette una pena indulgente a chi a pratica il rogo per stregoneria . E' quindi frequente una "caccia alle streghe" che molte volte maschera una lite familiare o una vendetta personale e sfocia in omicidio. Le cronache riportano troppo frequentemente questi "assalti purificatori" in Papua Nuova Guinea.
Chiediamo
a Raffaella Milandri, nota attivista per i diritti umani, come si
prepara a questo viaggio. "Certo ho paura, ma sconfiggere la
paura è il presupposto per avere coraggio. Sfidare i propri limiti è
per me una filosofia essenziale. Sono estremamente curiosa di
esplorare questa terra, ma userò il massimo della prudenza. Viaggerò
in solitaria come al solito, mi porterò molte medicine e abiti
informi e semplici per non dare nell'occhio. Macchina fotografica e
telecamera saranno le mie fidate compagne di viaggio. E poi una serie
di amuleti portafortuna! Purtroppo non c'è una Ambasciata italiana
nel Paese, quindi non c'è assistenza per le emergenze. Andrò alla
ricerca soprattutto delle donne indigene di questo Paese, per farmi
raccontare le loro storie. Il mio obiettivo è raccogliere
testimonianze che aiutino le vittime di violenze." Chiediamo
alla Milandri: " Racconterà il suo viaggio su Facebook in
diretta, come negli altri viaggi?". Risponde la viaggiatrice:
"Assolutamente sì. Ho migliaia di persone che mi seguono con
affetto, e nei momenti bui anche una frase amica può aiutare."
Sarà
possibile seguire il viaggio della Milandri in diretta su facebook a
questo link
L'ultima
domanda a Raffaella Milandri: "Ha mai rischiato la vita?"
"Diverse
volte, rendendomene conto. Molte altre, sfiorando situazioni estreme
senza accorgermene. Devo usare l'istinto, e tutte le qualità innate
nell'uomo ormai sopite nel mondo moderno. Un sesto senso ancestrale
che, all'occorrenza, è un vero e proprio angelo custode.Per me è
come essere due persone diverse: la Raffaella occidentale, presa da
shopping, bollette da pagare, orari da ufficio; e la Raffaella
"indigena", che usa olfatto, tatto, udito nella foresta,
per sopravvivere. "
E
aggiunge: "Dedico questo viaggio a tutti gli attivisti per i
diritti umani che credono negli ideali di un Uomo giusto verso il
Prossimo."
NOTE
BIOGRAFICHE DI RAFFAELLA MILANDRI
Fotografa umanitaria e scrittrice(Io e i Pigmei, Polaris 2011 e La mia Tribù, Polaris 2013), attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, viaggiatrice solitaria, usa le sue foto, libri e filmati come strumento di sensibilizzazione e mezzo di denuncia di ingiustizie e violazioni dei diritti umani. Per i diritti umani dei popoli indigeni, porta avanti campagne e petizioni in favore di boscimani, pigmei e altri popoli vittime di ingiustizie e a rischio di estinzione , divulgando scottanti inchieste . Attualmente Raffaella Milandri sta portando avanti una petizione per la Giornata Mondiale dei Popoli Indigeni con il supporto di diversi Lions Club. Si impegna in campagne informative sul turismo responsabile nei Paesi in via di sviluppo.
Varie
le sue partecipazioni televisive e radiofoniche : con Maurizio
Costanzo sia su Rai Uno che su Rai Due , su Rai Tre a Alle falde del
Kilimangiaro e telegiornale , su Rai Due a TG2 Insieme , su Radio
Uno, Radio Due, etc etc . Numerosi
gli articoli sui suoi viaggi, su quotidiani e riviste .